TRENTINO ALTO ADIGE: GLI SCHÜTZEN CHI SONO E COSA VOGLIONO?

Per circa quattro secoli, dal 1511 al 1918, gli Schützen sono stati una milizia volontaria asburgica che aveva il compito di difendere il Tirolo. Il “Tirolo storico” comprende le Terre che oggi costituiscono il Tirolo austriaco, l’Alto Adige e il Trentino. Il Corpo degli Schützen fu riconosciuto ufficialmente nel 1700, sotto il regno di Leopoldo I d’Asburgo. Per il ruolo avuto nella Grande Guerra, specie contro gli Alpini, nel 1917 gli Schützen ottennero il titolo di “Bersglieri Imperiali”. Adesso sono suddivisi in circa 400 (quattrocento) Compagnie che, di folcroristico, hanno ben poco. Sono migliaia di uomini armati ognuno con la micidiale carabina Mauser 98K che rappresenta uno dei simboli dell’oppressione in Europa, essendo stata l’arma in dotazione anche alla Wehrmacht e alle SS di Hitler. Nei giorni 8 e 9 agosto u.s, con l’Italia in piena ipnosi ludico vacanziera, questi “signori” hanno posizionato, sulle nostre montagne,  lungo il vecchio confine austroungarico, ben 74 croci in acciaio cor-ten ad altissima resistenza, a ricordo non di tutti i caduti ma solo dei loro caduti. I giorni prescelti sono frutto di un’azione mirata e vigliacca che ha anche potuto fruire di un silenzio mediatico pressoché totale. La verità è che con l’apposizione di quelle croci, lungo tutti i 400 km del vecchio confine austroungarico, gli Schützen hanno voluto in realtà marcare il territorio così come solitamente fanno gli animali. E’ bene ribadire che quelle croci NON sono a ricordo di tutti i caduti come qualche infido ciarlatano vorrebbe farci credere ma ricordano solo i loro caduti. Su quelle croci, infatti, è stato scritto, inequivocabilmente, in ben quattro lingue: “IN RICORDO DEI NOSTRI STANDSCHÜTZEN TIROLESI“. Come riportava Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 23 maggio 2015… anche lo storico di lingua tedesca Leopold Steurer, ebbe a dire tempo fa che “Il presente degli Schützen è il loro passato mai rielaborato criticamente. I legami col nazismo mai rinnegati e sempre taciuti“. Sempre Steurer fu durissimo con coloro che rifondarono le compagnie nel dopoguerra: “La maggior parte di quella generazione aveva combattuto da volontario nell’esercito hitleriano. Erano tutti pluridecorati con croce di ferro di prima e di seconda classe” e rincarando ancora la dose, poi, aggiunse anche: “Per tutti gli anni ’80 gli Schützen sono stati in prima fila a raduni neonazisti“. Le compagnie Schützen sono, quindi, delle vere e proprie pericolose bande armate filo-austriache, con evidenti simpatie paramilitari filo-naziste e finanziate, lautamente, con soldi pubblici italiani. Questi “signori” affermano anche spudoratamente che: “Noi Schützen vogliamo solo il bene della nostra Heimat (n.d.r. Patria)…La Nostra Patria è quella austriaca“. Il totale rifiuto dell’identità italiana è proprio un bel modo per tentare una riconciliazione e per ricucire ferite ancora aperte!? Austriaci per opportunità e Italiani per convenienza? Questo chiedetelo ai nostri “politici” di governo che sono disposti a vendere anche la loro madre, pur di recuperare qualche voto sud tirolese alla lugubre e sgangherata sinistra italiana. Il silenzio di tutti coloro che avrebbero dovuto intervenire per impedire di fare posizionare quelle 74 croci sulle nostre montagne è, quindi, un silenzio intriso di funesta e fetida complicità. Qualcuno ne dovrà rispondere. Sarebbe auspicabile un’interrogazione in Parlamento o l’istituzione di una specifica Commissione d’inchiesta. Per l’Italia gli Schützen rappresentano un reale pericolo che ritengo non sia da sottovalutare.

Aldo Rossi                                                                                 Trento, 28 agosto 2015.

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