NUOVO AEROPORTO DI BOLZANO: FERMIAMOCI E RIFLETTIAMO! (PRIMA PARTE) 31GENNAIO 2016.

Le grandi opere non hanno colore politico e vanno realizzate nel massimo rispetto del territorio e dei suoi “monumenti” naturali. L’imperativo è di utilizzare al meglio il denaro dei cittadini evitando sprechi e sovrapposizioni e avendo cura di attivare l’imprescindibile sinergia imprenditoriale ed economico-politica che deve mirare all’ottenimento di risultati ottimali per l’intera Comunità. Mi riferisco al previsto adeguamento dell’aeroporto di Bolzano già inserito nel piano strategico di sviluppo approvato dalla Giunta provinciale. Il tema è assai delicato anche perché coinvolge sensibilità e interessi assai diversi che alla fine dovranno comunque trovare, necessariamente, una concreta forma di accordo. Si dovranno tenere ben presente i problemi d’impatto ambientale, i costi, le peculiarità agricolo-industriali e la vocazione turistico-commerciale del territorio sotteso. Il Comitato per l’ampliamento dell’aeroporto Bolzano Dolomiti (ABD) è già attivo da qualche tempo e anche i vertici politici della Provincia Autonoma sembrano voler sostenere il rilancio di detta struttura. Nel prossimo mese di giugno è poi previsto anche un referendum popolare in merito che avrà, però, solo carattere consultivo e quindi non vincolante. Da addetto ai lavori mi permetto di proporre una riflessione. In Trentino Alto Adige esistono due realtà aeroportuali: l’aeroporto di Bolzano in zona S. Giacomo e l’aeroporto di Trento in zona Mattarello. Qual è il mio suggerimento? Le due Provincie Autonome potrebbero valutare la possibilità di costruire nella bassa atesina, fra Ora e Salorno, un nuovo aeroporto usufruibile da entrambe le Comunità, quella Altoatesina e quella Trentina. Si potrebbero così “liberare” le due attuali aree aeroportuali “pregiate” a ridosso delle città capoluogo, prevedendo per esse un utilizzo più razionale e più consono alle esigenze delle rispettive due Comunità. Fra Salorno e Ora, sarebbe così possibile costruire una pista di decollo e di atterraggio idonea anche all’utilizzo di aerei passeggeri e cargo di medie dimensioni le cui direttrici di partenza e di arrivo non sarebbero particolarmente penalizzate dagli ostacoli circostanti (montagne) e dagli insediamenti abitativi delle città di Bolzano e di Trento. La dislocazione attuale dell’aeroporto di Bolzano, ad esempio, ha un piano di rischio aeroportuale che limita notevolmente le rotte di partenza e di arrivo e gli insediamenti abitativi e produttivi a Bolzano sud. Lo stesso vale per l’aeroporto di Trento nelle vicinanze del quale, forse, potrebbe essere costruito anche il nuovo ospedale (?). Un solo aeroporto, opportunamente dimensionato, consentirebbe di collegare l’intera regione TAA con tutto il mondo e contribuire notevolmente alla diffusione e allo sviluppo delle eccellenze produttive dei rispettivi territori. Vogliamo formare un tavolo di esperti per analizzare e discutere gli aspetti strategici di medio e lungo termine correlati a una problematica così delicata e complessa? Se ogni campanile vuole il suo aeroporto, non andremo da nessuna parte. So di avere gettato un sasso in un alveare ma impiegare in modo proficuo e ottimale i denari dei cittadini è un imperativo che non ha colore politico.

Aldo Rossi (già comandante Alitalia)                                           Trento, 31 gennaio 2016

Quotidiano di Bolzano “CORRIERE DELL’ALTO ADIGE” 2 febbraio 2016

Quotidiano di Trento “CORRIERE DEL TRENTINO” 3 febbraio 2016

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