LA LEGGENDA DELLA CICALA.

In queste lunghe giornate calde, le cicale ci ricordano con la loro interminabile colonna sonora (il loro verso si chiama frinire) che siamo nel bel mezzo dell’estate: mia nonna diceva “łe canta co ze seco, parchè łe ciama acua!” in realtà il canto delle cicale è il richiamo sessuale delle femmine che, dopo 24 ore dall’accoppiamento depongono le uova dalle quali escono le larve che passeranno diversi anni interrate, al punto che alcune specie arrivano a rimanere interrate anche per 17 anni. Quando le larve raggiungono la maturità, ancor prive di ali, escono in superficie e si adagiano sugli alberi per effettuare la muta, e dopo poche ore prendono il volo, sempre al suono del loro canto tant’è vero che nelle mitologie antiche rappresenta l’immortalità, probabilmente dovuta al suo canto ininterrotto e regolare. Una famosa leggenda greca narra che Eos, dea dell’aurora, s’innamorò del mortale e bellissimo Titone, figlio del re Laomedonte e fratello maggiore del re Priamo di Troia. Eos rapì il suo innamorato e chiese a Zeus di renderlo immortale, richiesta che il padre degli dei soddisfò subito. Dall’amore di Eos e Titone nacquero due figli, di cui uno fu ucciso da Achille durante l’assedio di Troia. Ma Zeus donò l’immortalità a Titone e non l’eterna giovinezza, così negli anni il principe continuò a invecchiare, mentre Eos si manteneva giovane. Il corpo di Titone prima si indebolì, poi si rattrappì sempre più nella pelle grinzosa, diventando sempre più simile a un neonato, ma la vita non lo abbandonava e anche il desiderio di viverla e di cantarne le lodi. Alla fine gli dei ebbero pena per Titone e consentirono a Eos di trasformarlo in una cicala, che divenne l’amica eterna dei poeti e delle Muse e simbolo della bellezza per gli antichi Greci. Da allora la cicala canta durante il giorno quando il sole è alto nel cielo e le temperature sono calde, ma mai si sente cantare una cicala di notte o nelle stagioni fredde, concetto che simboleggia l’immortalità e la fragilità dell’anima (pensate che In Cina s’inseriva una cicala di giada nella bocca dei defunti come simbolo dell’immortalità dell’anima). Con il passar del tempo la cicala è diventata il simbolo della bellezza, del canto, dell’immortalità e dell’ispirazione ma anche dell’ozio e della spensieratezza.
(Dal Web)

CICALA – UNA MERAVIGLIA DI MADRE NATURA

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