LA GUERRA FREDDA NON FU UN GIOCO…!

GUERRA FREDDA
MISSILI NIKE-HERCULES
A PASSO COE – FOLGARIA (TRENTO)

L’Aeronautica Militare Italiana realizzò nei primi anni ’60, nel nord-est dell’Italia e nell’ambito del sistema di difesa aerea NATO del sud Europa, alcune basi missilistiche. Una di queste basi, BASE TUONO, fu installata a Passo Coe di Folgaria in provincia di Trento. La funzione di questi siti militari era quella di contrastare eventuali attacchi aerei da parte dei Paesi del PATTO DI WARSAVIA, organizzati, diretti e controllati dall’Unione Sovietica. E’ utile ricordare che, già nel 1956, i carri armati russi invasero l’UNGHERIA e occuparono Budapest. Nel 1968 invasero e occuparono anche la CECOSLOVACCHIA a seguito della cosiddetta “Primavera di Praga”. Questi interventi militari e queste dimostrazioni di forza, da parte dei Paesi aderenti al Patto di Varsavia, evidenziarono ben presto l’intento “espansionistico-normalizzatore” del regime comunista sovietico.
All’interno del complesso e delicato sistema difensivo della NATO, la Base di Passo Coe, attiva tra il 1966 e il 1977, faceva parte del 66°Gruppo IT (Intercettori Teleguidati) della Prima Brigata Aerea.

PRIMA BRIGATA AEREA INTERCETTORI TELEGUIDATI
MISSILI NIKE HERCULES SULLE POSTAZIONI DI LANCIO

La base era composta da un’Area di lancio, da un Area di controllo e da un’Area logistica collocate in punti diversi e lontani fra loro. L’Area di lancio era, appunto, a Passo Coe (1543m), l’Area di controllo si trovava sul monte Toraro (1897m) e l’Area logistica era, invece, a Tonezza del Cimone in provincia di Vicenza. Base Tuono, unica sezione di lancio completa ancora esistente in Europa, è testimone di quel periodo della storia recente noto come GUERRA FREDDA, un conflitto non combattuto che tenne a lungo il mondo sull’orlo di uno scontro nucleare fra i Paesi aderenti alla NATO (Blocco Occidentale) e quelli aderenti al Patto di Warsavia (Blocco Orientale).
Base Tuono è il nome in codice che ad essa era stato assegnato per le comunicazioni militari. La base era dotata di razzi vettori NIKE-HERCULES, missili molto potenti armati con testate convenzionali e all’occorrenza anche con testate nucleari. Il sistema di lancio era composto dal radar di guida del missile, dal carro controllo lancio, dal carro comando batteria e dai dispositivi di controllo dei lanciatori. Ai giorni nostri, Base Tuono è un organizzato allestimento museale-storico-culturale, un parco della memoria, che offre un’ampia scelta di visite guidate personalizzate anche per scuole e gruppi organizzati.

www.basetuono.it
info@basetuono.it
tel. 0464 729318 0464724106

VISITA GUIDATA A BASE TUONO

I Paesi del Patto di Warsavia, in quel periodo (anni ’60), non erano certo da meno e avevano schierato, sul fronte opposto, micidiali batterie di missili SAM S-75 (Surface Air Missiles) che competevano con i Nike Hercules della NATO.
Un evento assai significativo, avvenuto il 5 maggio 1960, fu l’abbattimento da parte dei sovietici, dell’aereo spia americano Lockheed U2 pilotato da FRANCIS GARY POWERS. L’U2 era un aereo speciale utilizzato dalla CIA e in grado di volare ad altissima quota, certamente non raggiungibile per gli aerei russi dell’epoca. Powers fu, quindi, abbattuto da una salva di missili S-75. Le cronache di allora riportano che gli furono lanciati contro ben 14 missili…! Powers fu così abbattuto ma si salvò grazie anche alla tuta pressurizzata che indossava, fu catturato e, dopo una lunga e sofferta trattativa, fu riconsegnato agli Americani in cambio di una spia russa.

IL SISTEMA DI DIFESA AEREA ITALIANO INTEGRATO NELLA RETE DIFENSIVA DELLA NATO
(MISSILI NIKE HERCULES E AEREI DA CACCIA)

Ai tempi della guerra fredda il blocco della NATO, dalla Norvegia alla Turchia, poteva disporre di una rete di sorveglianza radar “EARLY WARNING” in grado di analizzare e processare tutte le tracce radar che interessavano i rispettivi spazi aerei di competenza. In tempo di pace, una traccia radar sospetta, era rapidamente analizzata anche tramite confronti incrociati dei servizi del controllo del traffico aereo sia civile sia militare. Analizzate, poi, anche le caratteristiche della traccia sconosciuta…rotta, quota, velocità ecc. il supervisore della sala di controllo del radar, aveva la possibilità di ordinare lo “scramble” (decollo immediato) degli aerei d’allarme della difesa aerea, operativi 24 ore su 24.

F104S ARMATO CON 2 MISSILI A GUIDA SEMI ATTIVA
E 2 MISSILI A RAGGI INFRAROSSI
F104S SORVOLA L’ETNA – ARMATO DI DUE MISSILI AIM9 A RAGGI INFRAROSSI

Una volta in volo i piloti erano guidati verso la traccia sconosciuta ed essi provvedevano, così, al riconoscimento visivo “dell’intruso” e applicavano le regole d’ingaggio previste in quello specifico caso.

ANNI ’70 F104S DEL 36° STORMO HA INTERCETTATO UN VELIVOLO RUSSO IN TRANSITO AL LARGO DI OTRANTO E AL LIMITE DELLO SPAZIO AEREO ITALIANO
ANNI ’70 F104S DEL 36° STORMO HA INTERCETTATO UN VELIVOLO RUSSO IN TRANSITO AL LARGO DI OTRANTO E AL LIMITE DELLO SPAZIO AEREO ITALIANO

In tempi di grande tensione internazionale o in tempo di guerra, invece, il supervisore della sala di controllo del radar, valutata la minaccia incombente avrebbe potuto richiedere anche il lancio di uno o più missili Nike come avevano fatto gli operatori russi per il sorvolo non autorizzato dell’U2 di Francis Gary Powers.

NB: per ineludibili necessità di chiarezza ho intenzionalmente presentato in termini molto semplici quelle che in realtà sono procedure assai più complesse e caratterizzate da severe verifiche incrociate. Il lancio di un missile è un’estrema ratio che non concede spazio per eventuali ripensamenti.

IL TENENTE COLONNELLO STANISLAV PETROV FU L’UOMO CHE SALVO’ IL MONDO DALLA CATASTROFE NUCLEARE.
TRAGEDIA MONDIALE SFIORATA:
“INCIDENTE DELL’EQUINOZIO DI AUTUNNO
26 SETTEMBRE 1983

La notte del 26 settembre 1983 Petrov, che era un analista, svolgeva un turno di guardia ai calcolatori della difesa aerea sovietica ed era seduto al suo posto di controllo a Serpukhov-15 vicino a Mosca. L’accensione di una spia rossa sul pannello principale del centro operativo, inviò il segnale, inequivocabile, sempre atteso ma molto temuto: erano in corso dei lanci multipli di missili balistici dagli Stati Uniti verso la Russia. Dopo una rapida analisi e fatte alcune fredde e lucide considerazioni, Petrov si convinse che si trattasse di un’avaria del sistema satellitare di rilevamento e NON attivò il protocollo previsto in questi casi e che avrebbe sicuramente innescato la rappresaglia russa di risposta con il lancio, a sua volta, di missili verso gli Stati Uniti. Petrov, da buon analista quale era, conosceva bene il suo mestiere ed era pressoché sicuro che la segnalazione fosse sbagliata. I fatti gli diedero ragione: il sistema di rilevamento, infatti, era stato ingannato da alcuni bizzarri riflessi di luce sulle nuvole. (Corriere della Sera 21.6 2016). Nessuno, in Russia, riconobbe merito all’operato di Petrov, anzi, egli ricevette addirittura un richiamo perché, in quel caso, qualcuno aveva comunque sbagliato. I militari, soprattutto quelli del KGB, non erano abituati a mettere in discussione le procedure.
Dall’estero, invece, arrivarono a Petrov numerosi attestati di stima e riconoscimenti per non avere adottato il comportamento di “obbediente ottusità” che avrebbe sicuramente condotto a un olocausto nucleare.
Petrov, il SANTO LAICO, che salvò il Mondo, è morto dimenticato da tutti e in completa solitudine il 19 maggio 2017.


STANISLAV EVGRAFOVIC PETROV
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE
PER AVERE SALVATO L’UMANITA’
DISTRATTA, INDIFFERENTE E INCONSAPEVOLE

CONCLUSIONE
Il periodo della guerra fredda mise a dura prova tutti i Paesi del mondo e le rispettive popolazioni molto spesso inconsapevoli dei reali rischi che esse correvano. Nelle scuole, oggi, non di rado, viene insegnata la Storia palesemente contaminata dall’ideologia e quindi travisata anche nei suoi contenuti reali, rendendo così, la verità, la prima vittima degli eventi. Base Tuono e tutte le numerose basi missilistiche sparse nel mondo rimangono quali monumenti funerari a monito della mai sopita umana follia.
Aldo Rossi
info@rossialdo.com

Aggiornamento sul “CORRIERE DEL TRENTINO” 1 agosto 2020.
Cosa centri la guerra fredda con i “partigiani” di Malga Zonta lo sa solo l’estensore di questo articolo. L’evento di Malga Zonta fu un episodio che non ha nulla a che fare con la guerra fredda e che ha visto coinvolti una “ventina di banditi che si divertivano a fare rotolare le forme di formaggio nei prati circostanti la Malga”. Queste parole le ho raccolte da un testimone oculare che ora purtroppo non c’è più.

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