KATZENAU E LA TRAGEDIA DI MOLTI TRENTINI.

Prima Guerra Mondiale. Uomini, Soldati, Eroi.

Katzenau è una località alla periferia di Linz, in Austria, dove ebbe sede, durante la prima guerra mondiale, un campo di internamento (Interniertenlager) destinato principalmente a rinchiudere persone “politicamente inaffidabili”, ossia cittadini austro-ungarici sospettati di sentimenti ostili alla monarchia e in particolare sospettati di irredentismo filo-italiano. Come Katzenau vi furono molte altre cosiddette “Città Baracche” nell’Impero austro-ungarico durante la Grande Guerra.
La maggioranza degli internati era costituita da persone di lingua italiana provenienti da territori dell’Impero (Trentino, Alto Adige, Ampezzano, Venezia Giulia, Fiume, Dalmazia), sebbene non siano mancati “regnicoli” (cioè cittadini del Regno d’Italia) e persone di altra nazionalità, ad esempio romeni.
Il campo giunse ad ospitare fino a 3.500 persone, tra cui vecchi e bambini, in condizioni talvolta assai precarie. A partire dal maggio 1915, vi furono rinchiusi, tra gli altri, oltre 1.700 trentini, circa 40 residenti a Bolzano e il fratello di James Joyce, Stanislaus, arrestato a Trieste con l’accusa di irredentismo.
«Il campo, a partire dal novembre 1917 venne ripopolato da donne, bambini, vecchi e prigionieri provenienti dalle regioni occupate del Veneto e del Friuli. Gli internati a Katzenau furono complessivamente all’incirca 3000: i soli trentini almeno 1754, e di essi 353 non fecero mai più ritorno alle loro case; una quarantina furono invece i Ladini, tutti provenienti da Fassa, Moena e dall’Ampezzano, ovvero da quei paesi nei quali, a causa della vicinanza all’Italia, si era sviluppata la “Lega Nazionale irredentistica”».
Il campo fu chiuso definitivamente nel 1918. Coloro che morirono durante la prigionia furono oltre il 20% del totale degli internati, in maggioranza bambini e vecchi. Essi sono ricordati dal 2001, per iniziativa di Mario Eichta, trentino e figlio di un internato a Katzenau, da una targa bilingue posta nel cimitero di Linz dove sono sepolti.
Complessivamente durante la Grande Guerra furono evacuati verso le province continentali dell’Impero austro-ungarico quasi 230.000 profughi civili provenienti dalle zone a ridosso del fronte. Circa 70.000 erano trentini, 90.000 erano dell’Isontino e dell’Istria, 60.000 erano sloveni dell’Isontino e del Carso, e 10.000 erano croati dell’Istria. Diverse decine di migliaia di questi furono collocate – per periodi di tempo che potevano andare da pochi mesi fino all’intera durata della guerra – in campi come quelli di Wagna, Pottendorf, Steinklamm, Bruck a.d. Leitha ecc., dove molti di loro, soprattutto vecchi e bambini, trovarono la morte a causa delle proibitive condizioni di vita.
(Dal Web)

IL SOLDATO DIMENTICATO. La storia di Giovanni Battista Faraldi (Leucotea Edizioni Sanremo). In tutte le Librerie e Webstore.
In pronta consegna su Leucotea Store:
https://www.leucotea.it/store/product/il-Soldato-Dimenticato

Share Button