IN TRENTINO: LE EX STRUTTURE MILITARI DELLA GUERRA FREDDA SERVONO A DARE VISIBILITA’ A 17 SCONOSCIUTI “PARTIGIANI NON PARTIGIANI”.

Ho letto con attenzione l’articolo in calce e propongo una mia riflessione in merito. Ho trovato assai maldestro  e fuorviante il tentativo di porre sullo stesso piano, la Storia di Base Tuono (Guerra Fredda) e la storia molto confusa e mai chiarita, di Malga Zonta (12 agosto 1944). Sono due eventi così diversi e separati fra loro, che trovo subdolo e mistificatorio rappresentarli assieme. Base Tuono e la Guerra Fredda non hanno nulla a che fare con i partigiani fucilati a malga Zonta. Molti partigiani e, in particolare quelli comunisti, avrebbero voluto consegnare l’Italia a Stalin, verso il quale, guarda caso, erano rivolti i missili della difesa aerea di Base Tuono. 
Base Tuono fu costruita, più di vent’anni dopo i fatti di Malga Zonta e rappresentano due realtà nettamente diverse e separate fra loro. Vero è che di Malga Zonta non ne parla nessuno, nonostante i ripetuti tentativi, da parte di qualcuno, di fare apparire come eroi coloro che eroi non sono stati. Anche il giornalista Rai, Maurizio Stuffi, sembra essersi schierato a favore della “sovrapposizione” Base Tuono-Malga Zonta. 
Le generalizzazioni, non rendono mai giustizia e provo, comunque, una sincera ammirazione per coloro che hanno condotto, con convinzione e sacrificio, la guerra di liberazione. Provo, però, il massimo disprezzo, per i molti opportunisti che, a guerra ormai finita, sono  saltati sul carro del vincitore. Questo con buona pace dell’ANPI.
La Fondazione Museo Storico del Trentino, anziché usare Base Tuono per imporre il ricordo dei 17 “partigiani-non partigiani” di Malga Zonta, cerchi, invece, di fare dimenticare all’Italia le 268 vittime del disastro di Stava in Val di Fiemme (1985).
Aldo Rossi
Già pilota militare ai tempi della Guerra Fredda.

“CORRIERE DEL TRENTINO” 1 AGOSTO 2020.

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