IL MITO E L’INSEGNAMENTO DI ANTIGONE.

Professor X
Il mito di Antigone ci parla dell’importanza di comprendere e ascoltare l’altro. 
La tragedia ha inizio quando Creonte, Re di Tebe, ordina di lasciare insepolto il cadavere di Polinice (Polinice infatti aveva assediato Tebe, tradendo la sua patria). Antigone però infrange il decreto e da una degna sepoltura al corpo del fratello affinché il suo spirito possa riposare in pace. Scoperta, Antigone viene arrestata e quando viene condotta dal Re suo zio, non nega di aver commesso il fatto, anzi afferma che la sepoltura di un cadavere è un rito voluto dagli dei, potenze superiori a Creonte. Il re reagisce furiosamente e la condanna a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta.
In seguito alle profezie dell’indovino Tiresia e alle suppliche dei famigliari, Creonte decide di liberarla, ma è troppo tardi: Antigone si è impiccata. Questo porta al suicidio il figlio di Creonte,(promesso sposo di Antigone), e poi la moglie di Creonte, lasciando Creonte solo a maledire la propria intransigenza.
Creonte è il difensore delle legge (nomos), Antigone invece è mossa dalla pietas, dal rispetto dei legami di sangue e dei valori familiari. Agisce seguendo la propria coscienza, che è più forte dei divieti del Potere. Entrambi, sia Creonte sia Antigone, hanno ragione, esprimono due concezioni egualmente legittime e al tempo stesso inconciliabili.
Per Gustavo Zagrebelsky, professore di diritto costituzionale, l’Antigone è la tragedia del “confronto negato”. Creonte ed Antigone si fanno portatori di due posizioni irriducibili, non riescono a trovare un terreno d’incontro, a dialogare, e la loro incapacità di comprendere e di ascoltare il punto di vista dell’atro innesca la tragedia. 
L’Antigone ci spinge anche a domandarci: come dobbiamo agire? Obbedendo ciecamente alle leggi che ci sono state tramandate o agendo secondo coscienza, seguendo il nostro cuore? È un conflitto purtroppo ancora insanabile tra ciò che sentiamo giusto e ciò che ci viene imposto, un amletico braccio di ferro tra l’individuo e la società che si ripresenta con drammatica potenza ogni qual volta l’uomo s’interroga su nuove questioni etiche: dall’eutanasia all’aborto, dalla procreazione assistita ai matrimoni tra omosessuali. 
Professor X.
(Dal Web) 

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