GUERRA IN UCRAINA – IL CINISMO DEI PACIFISTI IGNORANTI E INCAPACI. 3###3

Paolo Stermieri

Da un post di Emanuela Jandolo

Condivido parola per parola quanto segue:

Con il “pacifismo cinico” di Mieli la propaganda di guerra ha raggiunto uno dei punti più alti e violenti; il giornalismo italiano, invece, uno dei punti più bassi e miseri della sua storia.

“Cinico”, secondo questa retorica, sarebbe chi ha capito la verità che la propaganda cerca in ogni modo di occultare:

– il fatto che la guerra tra Nato e Russia è stata preparata da tempo fin nei dettagli, con una strategia di provocazioni, accerchiamento bellico e sanzioni economiche, finalizzata a scatenare la reazione russa e quindi mettere in piedi la retorica “noi buoni senza colpe, attaccati – loro malvagi e folli, invasori”; 

– che l’Ucraina è stata scelta quale luogo ideale per attuare questa strategia, per cui i cittadini ucraini, per i quali tutti si stracciano le vesti, sono in realtà vittime sacrificali della strategia della Nato; 

– che armare i civili ucraini significa mandarli al macello e che si rischia seriamente una guerra mondiale, se non viene perseguita la via della diplomazia.

I “pacifisti cinici” sarebbero, quindi, coloro che si sottraggono alla follia della pulsione di morte diffusa, che vuole una Terza guerra mondiale che lascerebbe solo macerie.

È il consueto mondo alla rovescia della propaganda dei nostri giornali.

“Cinici”, invece, sono proprio coloro che descrivevano come “esportazione di democrazia” e “guerre umanitarie” i bombardamenti e le invasioni occidentali in mezzo mondo;

 – che non considerano come egualmente degne di esposizione mediatica e indignazione popolare la distruzione e le vittime causate dalle guerre della Nato; 

– che, pur di fare la guerra alla Russia (e domani alla Cina), hanno mandato a morire decine di migliaia di agnelli sacrificali ucraini (come dice Fubini, collega di Mieli, “la guerra deve essere sempre più sanguinaria” per colpire l’immagine di Putin); 

– che strumentalizzano valori fondamentali come la democrazia e la libertà per legittimare la guerra agli occhi dell’opinione pubblica, tirando in ballo proprio quei partigiani che hanno combattuto contro un’ideologia nazifascista che è profondamente ramificata nel governo e nell’esercito ucraino; 

– che parlano della Terza guerra mondiale come se fosse una felice scampagnata (tanto, mica ci vanno loro al fronte: ci vanno i poveracci).

I cinici bastardi sono proprio i guerrafondai: nel mondo alla rovescia dei nostri media, invece, sono i responsabili pacifisti ad essere “cinici”.

Sono giorni terribili, in cui la follia si sta spandendo a macchia d’olio. Ieri a Firenze si sono trovate in piazza migliaia di persone che chiedono la Terza guerra mondiale sventolando le bandiere della pace. Se qualcuno ci avesse detto, un anno fa, che oggi avremmo assistito a queste radiose giornate di marzo, con cinici psicopatici che tifano per la guerra come si tifa per una partita di calcio, nessuno ci avrebbe creduto.

Non so come andrà a finire – molto probabilmente, malissimo; 

di fronte a questa follia diffusa e crescente, bisogna impegnarci a conservarne la memoria, per ricordare a tutti quanto sia stata folle e infame la nostra classe politica e giornalistica, che ci sta portando in una guerra terribile per dimostrare agli USA che siamo più realisti del re.

Questa classe dirigente, totalmente collusa con i peggiori “poteri forti” del mondo, finita questa guerra deve essere spazzata via: estromessa dalle stanze del potere, dalle testate giornalistiche, dal parlamento. Deve rimanerne solo un infame ricordo. 

A noi spetta il compito di custodire la memoria di questa infamia.
(Dal Web)

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