Angelo Colella
Grazie al generale Vincenzo Camporini per il dopoguerra: “Sogno una Russia integrata con l’Europa in pace e connessa economicamente. Tra Russia ed Europa c’è un’assoluta complementarietà dal punto di vista delle economie, chi ha la tecnologia non ha l’energia, e viceversa. Abbiamo anche basi culturali comuni, per cui immagino una futura integrazione.”
Grazie al generale Leonardo Tricarico: “…Cosa facciamo noi adesso? Continuiamo a lasciare che Zelensky compia atti inquadrabili in questo attentato all’integrità territoriale russa, oppure dobbiamo fermarlo? Zelensky non può continuare a fare ciò che vuole. Serve concertazione internazionale, non c’è stata”…“Non ho mai nascosto la mia preoccupazione per l’ingresso di nuovi Paesi nella Nato e in particolar modo per l’ingresso di Finlandia e Svezia in questo particolare momento. I nuovi ingressi non renderebbero più sicura l’area e renderebbero difficili i negoziati con Mosca”
Grazie al Generale Antonio Li Gobbi “se l’Europa fosse riuscita a imporsi come elemento neutrale di riferimento per negoziare, sarebbe stato molto meglio. Non si è stati in grado di assolvere un tale ruolo, che sarebbe spettato all’Europa, e allora è inevitabile dare le armi, anche per tranquillizzare, forse ipocritamente, la nostra coscienza …Oggi si dice che la guerra è iniziata a febbraio. In realtà è iniziata nel 2014 se non prima. La cosiddetta “operazione militare speciale” di Putin è la sua evoluzione… la UE non ha affrontato il problema ucraino come dal 2014 ad oggi, nonostante due nazioni europee, Francia e Germania, avessero un ruolo nell’ambito degli accordi di Minsk.”
Grazie al Generale Marco Bertolini: “L’Italia non ha mai dato le armi a nessuno. Non le ha date alla Somalia che aveva a che fare con una variante dell’Isis. Io ero lì e ci chiedevano armi, ma non gliele abbiamo date e sa perché? Perché non usiamo alimentare i conflitti, ed è lo stesso criterio che abbiamo usato in altre situazioni in cui c’era un popolo aggredito… Proprio perché il conflitto è a due passi da noi bisognava spegnerlo prima possibile, non tenerlo acceso alimentando una resistenza di poche speranze. (…) Putin ha già raggiunto i due terzi degli obiettivi che si era posto all’inizio (indipendenza delle repubbliche del Donetsk e del Luhansk e riconoscimento della Crimea come parte della Federazione Russa). Resta il discorso dell’Ucraina che non deve entrare nella Nato, ma nessuno parla di negoziato, perché sicuramente non è voluto dagli Usa, che sono i veri competitor della Russia in questa battaglia. E di conseguenza neanche Zelensky lo vuole. Mosca sta dando altro dal punto di vista tattico, ma non vede l’ora di finire questa operazione sul campo per andare a un tavolo negoziale, che però non c’è.”
Grazie al Generale Paolo Capitini:”C’è stato un errore storico nel non aver coltivato il disegno di un continente che vada dall’Atlantico agli Urali tanto caro anche a Giovanni Paolo II che parlò di «Europa a due polmoni ». L’esito di questa frattura è la politica di sanzioni alla Russia e fornitura di armi all’Ucraina che denota l’illusione che queste misure possano portare risultati concreti. È lo specchio dell’incapacità di capire una realtà molto diversa dalla nostra. E il capolavoro è stato aver trasformato uno come Erdogan, che in questo caso ha saputo tacere – uno che massacra i Curdi e abbandona al loro destino migliaia di profughi a Lesbo – in un campione della pace.”
Grazie al Generale Fabio Mini: “Non si sa a chi vanno le armi ma anche i soldi, tutti gli aiuti che confluiscono in Ucraina. Non si sa neanche dove vanno gli uomini”. E aggiunge: “Tecnicamente siamo in guerra”. “Dovevamo smantellare la Nato alla fine della Guerra fredda. La Nato non è più un’alleanza difensiva, è un’alleanza chiaramente offensiva perché ha come suo obiettivo quello di espandersi e dare una mano agli Stati Uniti per far fuori la Russia.” Il generale ha definito “imbarazzante” la posizione che l’Italia ha adottato nella guerra ucraina, infatti si sarebbe potuto evitare l’inizio del conflitto. “Sarebbe bastato discutere sulla politica, gli interessi e la sicurezza dell’Europa invece di accettare ad occhi chiusi una versione distorta della realtà come quella prospettata dagli Usa, dalla Ue e dalla Nato”.
Angelo Colella
(Dal web)
PAESI della NATO in BLU
PAESI del PATTO DI VARSAVIA in MAGENTA
PAESI NEUTRALI in GRIGIO
PAESI NON ALLINEATI in VERDE
LA MIA REPLICA AD ANGELO COLELLA
Dove erano i generali di ESERCITO, MARINA e AVIAZIONE, quando è stato deciso, da parte della UE e quindi anche dell’Italia, l’invio di armi in Ucraina? Dove erano i generali membri del Consiglio Supremo di Difesa? Perché gli Italiani sono stati trascinati in una guerra da loro non voluta? Perché nessun generale ha posato il suo berretto, sul tavolo del Presidente Sergio Mattarella? PERCHÈ, PERCHÈ, PERCHÈ…avete tradito gli Italiani?
L’invio di armi italiane in Ucraina ha posto l’Italia in un palese ed evidente stato di co-belligeranza in favore dell’Ucraina, contro la Federazione Russa. E’ chiaro questo passaggio o c’è chi ancora non vuole capire? Ripassiamo un pò di Storia.
La NATO fu costituita qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ponendosi come obiettivo la cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa dei Paesi aderenti. Essa è nata come alleanza politico-militare che riuniva circa 30 Paesi dell’Europa e dell’America settentrionale: Stati Uniti e Canada. Agli inizi degli anni ’50, poi, in contrapposizione al blocco occidentale NATO, nacque il blocco orientale del PATTO DI VARSAVIA che comprendeva i Paesi che, allora, costituivano l’Unione Sovietica.
Il mondo fu, così, diviso in due grandi blocchi, separati dalla cosiddetta CORTINA di FERRO, un’efficace locuzione utilizzata per definire quella linea immaginaria che correva lungo tutto il confine che separava le due grandi potenze contrapposte.
La NATO, quindi, fu già allora, chiaramente denominata a carattere esclusivamente DIFENSIVO, ovvero, in caso di aggressione a uno dei suoi Paesi membri, gli altri, avrebbero dovuto intervenire per difenderlo. Se analizziamo, ora, il caso dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è utile fare un’importante puntualizzazione: l’Ucraina NON è un Paese membro della Nato e nemmeno della UE, quindi, in capo alle Nazioni europee aderenti alla Nato, non incombeva alcun obbligo di intervento a sua difesa.
Gli STATI UNITI, che hanno espressamente VOLUTO questo conflitto, si sono, però, autoproclamanti “garanti della giustizia” a livello mondiale, coinvolgendo così anche tutti i Paesi europei.
Il sistema mediatico occidentale, corrotto, falso e inaffidabile, non ci propone questo tipo di riflessione. Tutte le nazioni aderenti all’Unione Europea si sono, quindi, poste in posizione prona e hanno ubbidito, ciecamente, agli ordini dei guerrafondai euroatlantici.
Cari generali, il concetto è semplice e non serve un genio per la sua interpretazione.
PERCHÈ NON AVETE DIFESO L’ITALIA? Perché non avete posato il vostro berretto sulla scrivania del Presidente Sergio Mattarella…PERCHÈ…?
L’Art. 11 della Costituzione Italiana recita testualmente: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
A suo tempo, poi, voi avete anche pronunciato un giuramento solenne:
«Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».
Con “disciplina e onore”! Siete sicuri di avere ottemperato al dettato della Costituzione italiana e al vostro solenne giuramento?
Date voi la risposta e spiegate agli Italiani perché avete condotto l’Italia in guerra.
Aldo Rossi