GIAMPAOLO PANSA UN INTELLETTUALE DI SINISTRA CHE HA SEMPRE DETTO LA VERITA’.

GIAMPAOLO PANSA

Il 1° ottobre 1935, esattamente ottantasei anni fa, nasceva a Casale Monferrato il giornalista e scrittore Giampaolo Pansa.
Lo vogliamo ricordare per i tre suoi volumi che hanno aperto un lungo quanto atteso dibattito nazionale sui crimini dei rossi: “Il sangue dei vinti” (2003) – il libro denuncia delle esecuzioni e dei crimini compiuti dai partigiani in Italia dopo il 25 aprile 1945, a Liberazione avvenuta, verso fascisti e presunti tali o antifascisti non comunisti -, “Sconosciuto 1945” (2005) – contenente nuove testimonianze su stragi, omicidi mirati e atti di violenza (tra cui le Foibe) avvenuti dopo la Liberazione, raccolti per lo più dopo la pubblicazione de “Il sangue dei vinti” grazie ai famigliari delle vittime che avevano contattato l’autore perché fosse partecipe delle informazioni in loro possesso e le divulgasse – e “La grande bugia” (2006), il terzo, che oltre alla lettura di alcuni episodi della Resistenza si occupa della polemica con l’Anpi e i partiti post comunisti successiva alla pubblicazioni dei due precedenti.


Furono, incontrovertibilmente, questi tre libri a contribuire, sulla scia della discussione nazionale aperta dalla istituzione del Giorno del Ricordo in memoria dei Martiri delle Foibe e dell’Esodo degli italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia, a far conoscere in tutto il Paese gli orrendi crimini e le stragi dei comunisti nostrani, delitti rimasti tutti impunti e per decenni totalmente ignoti.
Nostro ospite più volte a Trieste per la presentazione dei suoi volumi, gli riconosciamo il grande merito, da intellettuale di sinistra, di aver dato un sostanziale e costante sostegno – incurante delle feroci critiche e continue minacce di morte che lo perseguitarono per tutti gli ultimi quindici anni di vita per le sue sacrosante denunzie – alla divulgazione della verità storica di ciò che accadde a guerra finita in Italia, quella verità scomoda che oggi i Gobetti, i Montanari ed i Barbero di turno vorrebbero riseppelire.
(Dal Web)

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