ELEZIONI POLITICHE 25 SETTEMBRE 2022 – LO SGOMENTO DEL PD.

Esilaranti le parole dei piddini che sto leggendo in queste ore. “Ricostruire, ascoltare, ricucire, rimboccarsi le maniche, tornare tra la gente, ripartire da, pancia a terra e lavorare”. Sempre la stessa prevedibile e noiosissima litania.  
Lasciate che vi spieghi una cosa banalissima. Il vostro non è un problema di segreterie, classi dirigenti, gestione del partito, questi sono problemi superficiali, oltre che cose arcinote che andate ripetendo da trent’anni. Di riffa o di raffa li avete affrontati ma non è mai cambiato nulla. È evidente che il problema sia altrove e ce l’avete sotto al naso. Perché il problema del Pd è semplicemente il Piddì. 
Un carrozzone di mera gestione del potere, popolato da automi privi di spessore e cultura politica a cui vengono richieste unicamente due qualità: mediocrità e fedeltà. Un branco di semi-colti imborghesiti con una visione del mondo praticamente indistinguibile da quella di un qualunque milionario lib-dem americano. Un mondo glamour, di plastica patinata, permeato di valori civici e morali di facciata totalmente scollegati dalle reali necessità della società moderna. La vita vera di un popolo costantemente disprezzato, dileggiato e umiliato da decenni di politiche antipopolari di nome e di fatto. Privatizzazioni, delocalizzazioni, precariato, povertà dilagante, punta dell’iceberg di un’agenda sistematicamente spacciata per l’ennesimo, sommo sacrificio da sopportare in nome del progressismo globalista. Un progresso ineluttabile, elemento meccanicistico e naturale al quale non ci si può sottrarre neanche a costo di far sprofondare nella miseria più nera Paese e cittadini. 
Una setta più somigliante a scientology che a un partito la cui massima elaborazione politica è stata elevare a valori fondanti e irrinunciabili della società tutto ciò che si è provato ostinatamente ad arginare con le Costituzioni del dopoguerra: il libero mercato, la supremazia del privato sul pubblico, i vincoli esterni, l’austerità, lo sfruttamento del lavoro, la mercificazione del corpo, la compressione sempre più violenta dei processi popolari e democratici. 
Il problema quindi non è nemmeno endogeno. È proprio sociologico, antropologico. 
Siete degli stramaledetti liberisti, cioè nemici dello Stato per definizione. Nemici dell’unico spazio ove è stato storicamente possibile esercitare il diritto, imbrigliare il mercato ed esercitare la democrazia. E quindi difendere il popolo e i suoi primari e più urgenti interessi. E il popolo che, contrariamente a ciò che pensate scemo non lo è mai stato, questa cosa la capisce perfettamente (anche se solo istintivamente e di pancia) e pertanto vi percepisce come proprio diretto nemico. 
Che poi la soluzione del popolo sia votare la Meloni è un altro discorso, che attiene a un altro ordine di questioni e merita discussione separata. 
Preso atto di questo – e visto che i danni e le macerie che avete prodotto sono già innumerevoli – l’unica cosa sensata che potete fare, per il bene del popolo e del Paese, è estinguervi. Magari con un bel congresso il cui unico intervento è una messa di requiem.
Antonio Di Siena

(Dal Web)

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