COVID 19: ABBIAMO CEDUTO I NOSTRI DIRITTI PER AVERE UN POTERE ASSOLUTO.

Franco Caminiti
Siamo portati a pensare che i “poteri assoluti” vengano imposti con la forza dall’alto, ma riflettete bene: potrebbe mai un uomo solo imporre il proprio volere sopra migliaia, o milioni di persone? Da dove nasce, allora, il potere assoluto? Thomas Hobbes l’ha spiegato bene già 4 secoli fa: “i governanti assoluti emergono in risposta agli istinti fondamentali delle persone, la paura della morte e il bisogno di sentire sopra di loro un potere”. Siccome l’essere umano sa di essere egoista nella sua ancestrale tendenza ad accaparrarsi tutto ciò che ritiene necessario per se stesso – homo, hominis lupus – ciò porta al concetto che per evitare disordini sociali il popolo debba cedere i propri diritti affidando il potere a un singolo individuo affinché siano limitate le tendenze alla violenza – l’uomo forte al comando. Nasce da qui il concetto che porta al potere assoluto di sovrani che governavano per “diritto divino” (Luigi 14°, detto Re Sole, che concentrava nelle sue mani il potere legislativo, esecutivo e giudiziario). Jean Bodin era stato ancora più esplicitamente drastico: “non c’è odio più grande o inimicizie più radicali di quelle che si sviluppano fra gli uguali, pertanto la monarchia pura assoluta è lo stato più sicuro e, senza confronto, il migliore di tutti.”
Chi suggerisce le strategie ai moderni governi di certo conosce la filosofia e ne trae eccellenti spunti, e ancor più conosce le tecniche di coercizione di massa che, nei decenni, a partire da Tavistock, si sono affinate e perfezionate, forti anche degli innumerevoli studi di psicologia delle masse; al punto che un potere assoluto non ha bisogno di essere imposto con la forza evidente (oggigiorno il manganello è sufficiente mostrarlo tanto l’influenza dei media, servi del potere, possono amplificarne la “spaventosità”).
Quali cose teme la gente? La morte, innanzitutto; e poi la guerra che è anche portatrice del rischio di morte. E quindi è bastato agitare il fantasma della morte a causa di un fantomatico virus affinché il popolo fosse pronto e disposto a cedere ogni suo diritto a un governo assoluto, rappresentato da poche persone, infine incarnato da una sola di esse (Conte, Draghi), nella convinzione che questi governi possono proteggere le persone dal virus, salvaguardandole dalla morte. La paura della morte e della guerra, ecco perché si è spasmodicamente insistito sulle bare e sulla frase “siamo in guerra”, ecco la leva del potere: due paure ancestrali della gente. Ed eccoci tornati ad Hobbes: la gente ha dato nelle mani di poche persone il potere assoluto, addirittura sopra le leggi dello Stato; il potere di imporre un vaccino che può dare la morte, proponendolo come il mezzo salvifico contro il “nemico”; il potere di dominare e imporre anche la stessa volontà dell’individuo che è costretto non solo a vaccinarsi ma anche a firmare un atto di volontarietà (il consenso informato) che libera i governanti da ogni responsabilità. Il potere di darsi uno “scudo penale”, per se stessi e per i produttori dei vaccini: nessuno risponderà mai dei crimini eventuali. Ebbene, questo potere assoluto, creato in modo “illegittimo”, e prolungato in modo “illegale”, alla fin fine si regge sulla cessione “volontaria” del potere da parte del popolo spaventato.
Jean Bodin, nel suo studio “Limiti del potere sovrano” aveva, comunque, previsto dei limiti; i nostri governanti sono andati oltre, essi si sono spinti altre la Costituzione, oltre le norme del diritto, oltre anche le leggi naturali. 
E siamo stati noi, con le nostre paure, con la nostra ignoranza, con il nostro lassismo, con la nostra superficialità, a permettere loro tutto questo!
(Dal Web)

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