L’AMORE NON HA ETÀ, IRROMPE NELLA NOSTRA VITA SENZA ANNUNCIARSI.

Ettore Zanca

Zygmunt Bauman e Aleksandra Kania,  Entrambi sociologi, si sono rivisti nel 2009. Quando si sono sposati lui aveva 85 anni e lei 79.
Si sono incrociati di nuovo dopo la dolorosa perdita dei rispettivi coniugi. Si erano conosciuti ai tempi dell’università. La vita li ha fatti rivedere dopo 54 anni. 54. Lui le ha chiesto di collaborare ad alcuni progetti letterari e lei non pensava minimamente a rifarsi una vita. Sono naturalmente caduti nel sentimento reciproco. Quando li intervistarono una volta lei chiese al giornalista di parlare forte con Zygmunt. “Sa, non ci sente tanto bene, io in compenso comincio ad avere problemi agli occhi, ci compensiamo”. Facevano finta di scordarsi la data del loro matrimonio. 
Ho intuito tra le nebbie della vita che l’amore è un sentimento che ti chiede di arrenderti a lui più spesso di quanto ti chieda di ribellarti. E che se non è naturale come respirare allora sei sott’acqua e non hai le branchie. Prima o poi devi prendere aria. Che si è complementari, si coincide senza forzature e che se il grande burattinaio Mangiafuoco che è il destino ha deciso che ci si incontra, c’è poco da fare. E ho capito che l’amore è un guitto multiforme che si presenta vestito a seconda dell’occasione. A volte da giovane impenitente e a volte da vecchio saggio a stupire chi pensava che ormai il cuore fosse solo un muscolo che contava i battiti facendo le ultime boccacce alla Signora con la falce. 
E che a continuare a rinnegare questo sentimento o a sfuggirlo, lui piomberà nelle nostre vite come uno spettro buono se ci va bene, come un poltergeist che ci devasta casa finché non capiamo la lezione a dirci male. E che dobbiamo innamorarci o tenerci stretto chi amiamo, perché non ci resta altro. Brutte teste di cazzo che siamo.
(Dal Web)

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