INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA? NON IN MIO NOME…! 3###3

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

«Egregio Signor Ambasciatore Sergey Razov, come cittadini italiani ci sentiamo in dovere di prendere carta e penna e ribadire con forza le nostre posizioni, che sono oggi più che mai fermamente contrarie alla politica del governo di Mario Draghi. La decisione senza appello presa dal presidente del Consiglio italiano (mai eletto) di inviare armi all’Ucraina, l’ignobile spettacolo messo in scena in Parlamento dove, nella delicata situazione in cui ci troviamo, si assiste allo show a senso unico di un capo di governo venuto a dettare legge in casa nostra, quasi che le aule che ospitano le nostre istituzioni fossero un teatro occupato da burattini, le politiche di questi mesi volte e negare le libertà civili, religiose e politiche di milioni di persone imposte dall’alto per assecondare i piani di certe èlite, non corrispondono in nessun modo e in nessun caso al nostro modo di pensare la politica e alla volontà di noi cittadini. Come cittadini italiani ci dissociamo dunque con forza dall’attuale governo e di seguito ecco perché».

Mentre Luigi Di Maio, il peggiore Ministro degli Esteri italiano, secondo per ignoranza funzionale ed arroganza solo al Ministro della Salute Roberto Speranza, caccia 30 diplomatici russi spingendo l’Italia sempre più in fondo al girone infernale senza ritorno dell’ostilità gratuita contro il Cremlino, già 3621 italiani, al momento della stesura di questo articolo, hanno firmato una dirompente petizione, contro il Governo Draghi e le sue azioni, di cui sopra abbiamo riportato le frasi iniziali, indirizzate a Razov, ambasciatore russo in Italia.

L’appello avviato da Morning Glory lo scorso primo aprile è ospitato dalla piattaforma CitizenGO: una comunità internazionale di cittadini attivi che collaborano campagne online e altre attività per difendere i loro valori comuni: la Vita, la Famiglia, le Libertà fondamentali. “Ci mobilitiamo affinché i potenti rispettino la dignità umana e i diritti individuali” si legge sul sito nato in Spagna ma ormai ben radicato in Italia e diffuso in una ventina di nazioni con 150mila followers.

CitizenGo ha comunque rimarcato che la “petizione è stata creata da un cittadino o un’associazione non affiliati a CitizenGO” e pertanto “non è quindi responsabile dei suoi contenuti”. L’autore, ostentando un forte orientamento cristiano, palesa un atteggiamento molto più cauto nell’esprimere giudizi di condanna alla Russia rispetto alle allusioni, mai esplicite, giunte dal Vaticano contro una «aggressione» giudicata dal Papa una «guerra sacrilega».

La petizione incarna cioè lo spirito di questi tantissimi cattolici italiani e non che ben comprendono le denunce fatte dal Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca Kirill e dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò, nunzio Apostolico Emerito della Santa Sede negli USA, in relazione alle provocazioni della NATO e del regime filo-nazista di Kiev all’origine dell’operazione militare avviata dal presidente russo Vladimir Putin per proteggere i filo-russi del Donbass interrompendo un massacro che dura da 8 anni ed ha causato 14mila morti, tra cui 500 bambini.

L’appello è importante per un’altra ragione: non solo condanna la tremenda logica del ricorso alle armi ma mette a nudo una politica del governo italiano assolutamente suicida e purtroppo diretta in modo unilaterale dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che, il 3 febbraio, ha vestito i panni di ambasciatore del Nuovo Ordine Mondialeper lanciare una subliminale dichiarazione di guerra alla Russia.
(Dal Web)

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