IL MEDICO E VIROLOGO LUC MONTAGNER PARLA DEL VACCINO COVID 19.

Già dallo scorso 28 febbraio, Luc Montagnier, medico virologo e premio nobel per la medicina, aveva esposto in modo chiaro UNO dei rischi del produrre un “vaccino” per il nuovo coronavirus, ossia l’inasprimento della virulenza della malattia infettiva, nel corso del tempo. Montagnier dichiarò: “….”Vaccini” è una parola magica. Potrebbe accadere che il vaccino vada in una direzione opposta a quella che ci aspetteremmo : invece di prevenire l’infezione, potrebbe renderla più pericolosa. Questo perché il virus è “intelligente” (è fatto di materia intelligente), ed è in grado di avvantaggiarsi degli anticorpi che produciamo con i vaccini. Gli anticorpi si legheranno al virus e l’insieme si legherà ai recettori del sistema immunitario, delle cellule immunitarie; e così, invece, di prevenire l’infezione il vaccino accelera l’infezione, rendendola peggiore.
Questo accade con diversi virus, ciò è ben noto ai virologi, si chiama “enhancing antibody” (rafforzamento degli anticorpi), che è la produzione di rafforzamento degli anticorpi.
Questo è noto ad esempio per il morbillo, per il dengue e papilloma virus. Ci sono vaccini che, invece di prevenire, possono causare la malattia, quindi bisogna fare molta attenzione e non accettare qualsiasi tipo di vaccinazione.
(…) Quindi siamo in un mondo pericoloso, non si deve credere a tutto ciò che si dice sui vaccini (…) io concentrerei gli sforzi per trovare gli inibitori del virus. Questo è noto per l’epatite C, un virus variabile, sappiamo, controllato da specifici inibitori.” (*)
Inoltre, i coronavirus sono classificati tra i cosiddetti “virus del raffreddore” o “virus non influenzali”, responsabili di raffreddori e sindromi influenzali. Considerando che per virus di questo tipo non sia mai stato possibile produrre un vaccino utile a causa della loro estrema mutabilità (la “variante inglese” del Sars-CoV-2 che tanto viene sbandierata, non è che UNA delle miriadi di varianti esistenti), questo comporta non solo una scarsa efficacia della vaccinazione, ma anche il rischio di una maggiore pressione selettiva sui ceppi e la conseguente mutazione artificiale del virus.
Una grave dinamica, che nonostante non sia mai stata sbandierata alle masse, è stata documentata nella letteratura scientifica peer-reviewed nel corso degli anni anche per quanto riguarda altre vaccinazioni esistenti (vedasi ad esempio quella per il meningococco, il cui aumento della copertura è correlato al conseguente aumento della circolazione di altri sierotipi appartenenti a questo batterio e di meningiti da essi causate, per i quali sono poi state prodotte e vendute altre apposite vaccinazioni).
Gli effetti di una vaccinazione sulla mutazione di un virus di questo tipo, nel breve o lungo termine dalla vaccinazione, sono ad oggi totalmente sconosciuti, tantomeno quelli della vaccinazione sperimentale a mRNA che vorrebbero rifilare alle persone.
In particolar modo, non sappiamo se i bambini, finora aventi sintomi nulli o lievi, potrebbero diventare passibili di sintomatologie più marcate di questa malattia infettiva.
Uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Nature” nel 2015 , evidenziò che la vaccinazione per il coronavirus “Sars-CoV 1” (mai approvata sull’uomo), non solo fosse inefficace ma potenziasse la malattia, in special modo nei soggetti anziani (https://go.nature.com/2KSGyX8)
Pensiamo bene a quello di cui potremmo renderci responsabili. Perché poi, da qui a qualche mese o a qualche anno, per i vari ed eventuali imbroglioni, sarà facile dire: “è colpa del virus”.
(*) FONTE :
https://www.youtube.com/watch?v=A4fC9dBo6uQ (al minuto 12:00)

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