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Il giorno 27 giugno 2023, sul sito della presidenza della Repubblica, in occasione del 43° anniversario della strage di Ustica, il Presidente Mattarella ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo, di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino Ustica senza lasciare scampo a nessuno.Fu una tragedia immane. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore.La memoria continua a sollecitare solidarietà e impegno comune. Quando avvenne la tragedia, una cappa oscurò circostanze e responsabilità. Fu difficile aprire varchi alla verità sulla strage; anche a causa di opacità e ambiguità.L’impegno dei familiari è stato prezioso. Alla loro tenacia e alla professionalità di donne e uomini delle istituzioni si devono i passi avanti compiuti per smentire l’ipotesi iniziale di un cedimento strutturale del velivolo e ricostruire la dinamica degli eventi.Una completa verità non è stata pienamente raggiunta nelle sedi proprie e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini. I risultati ottenuti spingono a non desistere, a ricercare i tasselli mancanti, a superare le contraddizioni e rispondere così al bisogno di verità e giustizia».
Roma, 27/06/2023 (II mandato)
Riprendo dalla dichiarazione di cui sopra, solo una frase per me assai significativa, e propongo una mia osservazione: “Una completa verità non è stata pienamente raggiunta nelle sedi proprie e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini…”.
È una vergogna che dopo 43 anni da quel luttuoso evento, lei si permetta di scrivere agli Italiani “Una completa verità non è stata pienamente raggiunta…“
I casi sono due:
1) o lei sapeva e non ha parlato e quindi è complice,
2) o lei parla senza sapere e quindi ignora.
Dopo 43 anni dall’evento, un fecondo silenzio e una prudenza curiale, avrebbero avuto un più tonificante effetto catartico.
Aldo Rossi