1995 – L’ASSALTO ALLA LIRA…!

GEORGE SOROS

Ithor Beghiristein
Era il 1995 quando la spallata decisa a bordo del Britannia nel ’92 arrivò a segno.
Il resto lo si vede oggi, ma sfugge ai più.
Nota sull’assalto alla Lira.
“Soros fece una colossale vendita allo scoperto di lire che non aveva  e che avrebbe comprato dopo la svalutazione  della nostra moneta.  Soros  spalleggiato dai Rotschild, che dal 1989 avevano aperto a Milano la Rothschild Italia SpA, il cui direttore, Robert Katz (J), era diventato direttore del Quantum Fund di Soros proprio alla vigilia dell’attacco”, scrissi.  Ma se l’attacco ebbe successo e fece lucrare a  Soros più  di un miliardo di dollari, fu con la complicità dell’allora governatore di Bankitalia – il venerato maestro Carlo Azeglio Ciampi – e di Giuliano Amato, capo del governo. I due  regalarono a Soros   i 48 miliardi di dollari  delle riserve di Bankitalia in quel che i media chiamarono “difesa della lira”, per mantenerne alta la quotazione e l’aggancio al marco “dovevano entrare nell’euro” quello fu il primo prezzo fatto pagare al gregge  di ovini italiani,  pecore euro-entusiaste”; difesa inutile, dal momento che la  Bundesbank aveva subito detto a Ciampi che non  avrebbe speso un solo marco per partecipare alla “difesa” della lira. Ciampi  doveva subito smettere di svenarci; invece continuò, in una deliberata complicità con questo  mondo luciferino – da cui  stato premiato con  le cariche altissime che sappiamo: capo dello stato, amatissimo padre della patria  eccetera. “
“Così, quando la lira fu svalutata del 30 % – come i Rothschild e le banche d’affari USA volevano, per poter comprare a prezzi stracciati le imprese dell’IRI – non c’erano più soldi per la difesa della italianità di quelle imprese.  Del resto, la svendita era stata accuratamente preparata da Giuliano Amato che, appena diventato capo del governo, aveva trasformato gli enti statali in società per azioni, in vista delle privatizzazioni, in modo che le oligarchie finanziarie estere potessero controllarle diventandone azioniste, e poi rilevarle per il classico boccone di pane. Il piano era stato probabilmente elaborato nella famosa riunione sul Britannia del giugno ‘92, panfilo della regina d’Inghilterra, su cui era salito Mario Draghi, allora funzionario del Tesoro. I magistrati di Mani Pulite diedero una mano, creando il clima di linciaggio contro Craxi (che si opponeva fieramente alle intrusioni straniere) ed arrestando preventivamente una folla di grand commis di Stato, poi risultati del tutto innocenti, in modo da sguarnire il fronte che si opponeva alle svendite. Così il saccheggio avvenne tra gli applausi degli italiani, ben contenti di vedere Craxi in fuga e la vecchia DC smantellata da Di Pietro. Prodi partecipo’ alla cerimonia della laurea honoris causa conferita a Soros dalla facolta’ di economia dell’ Universita’ di Bologna, presieduta da Stefano Zamagni, stretto collaboratore dell’ ex primo ministro emiliano; il 31 ottobre del 1995. E presentò anche l’ edizione italiana del libro autobiografico dell’ uomo…
(Dal Web)

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