TUTTO QUELLO CHE GIORGIO NAPOLITANO NON VI HA MAI DETTO SUL RUOLO DEL P.C.I. (Partito Comunista Italiano) IN MERITO ALL’INVASIONE SOVIETICA DELL’UNGHERIA NEL 1956.

FRA LA FINE DI OTTOBRE E L’INIZIO DI NOVEMBRE 1956, L’UNIONE SOVIETICA INVADEVA E OCCUPAVA L’UNGHERIA. Nel 1956, a seguito del XX Congresso del Pcus, quello in cui KRUSCEV denunciò senza mezzi termini I CRIMINI DI  STALIN, in alcuni Paesi dell’Europa orientale si ebbero manifestazioni e rivolte per chiedere più LIBERTA’ e più DEMOCRAZIA. Il 23 ottobre insorse anche l’Ungheria e a Budapest si tenne un’imponente manifestazione di piazza. L’Unione Sovietica inviò, a difesa del suo Stato satellite, i suoi carri armati che spararono sulla folla inerme. In quell’occasione, i comunisti italiani guidati dal “gerarca rosso” PALMIRO TOGLIATTI e dal suo “staff”, condivisero l’intervento militare sovietico e condannarono le richieste di Libertà e di Democrazia del Popolo ungherese. Nel P.C.I. vi fu, però, anche chi ebbe il coraggio di condannare quell’invasione e lasciò il partito; primi fra tutti furono gli universitari comunisti poi Antonio Giolitti (dirigente PCI) e quindi anche Giuseppe Di Vittorio (sindacalista CGIL). In quei giorni L’UNITA’ (organo ufficiale del partito comunista italiano) definiva “teppisti” gli operai e gli studenti insorti a Budapest mentre il viscido dirigente del PCI GIORGIO NAPOLITANO, APPLAUDIVA E SI PRODIGAVA IN ELOGI AI SOVIETICI “LIBERATORI”. L’Unione Sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la pace nel mondo. QUESTO E’ STATO GIORGIO NAPOLITANO E NOI… LO ABBIAMO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA…VERGOGNA! In merito alla brutale repressione di Budapest PALMIRO TOGLIATTI altrimenti detto “IL MIGLIORE“, scriveva così sul quotidiano l’UNITA’ del 25 ottobre 1956: 

“Da una parte della barricata a difesa del socialismo”. 

“I ribelli controrivoluzionari (n.d.r. gli insorti di Budapest) hanno fatto ricorso alle armi. La rivoluzione socialista ha difeso con le armi se stessa, le sue conquiste, il potere popolare come è suo diritto e dovere sacrosanto… In Ungheria dove si attenta, con le armi alla mano, alla legalità socialista, il potere risponde necessariamente colpo su colpo, sul terreno armato su cui si è posta la sedizione controrivoluzionaria. Il Governo ungherese per sconfiggere la rivolta ha chiesto aiuto alle truppe sovietiche di stanza in Ungheria in base al Patto di Varsavia. Noi siamo vivamente addolorati che si sia dovuti giungere a questo punto”. 

I COMUNISTI SONO SEMPRE STATI PATETICI E BUGIARDI…GIORGIO NAPOLITANO E’ UNO DI LORO…la volpe perde il pelo ma non il vizio! Ora hai una ragione in più per votare “NO” al referendum del 4 dicembre prossimo.

NELLA FOTO GIORGIO NAPOLITANO

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