TRENTINO: “IL BECCO DELL’AQUILA” ovvero “IL BECCO DELLA MORTE”…!

15 agosto 2019 – Base jumping: ennesimo incidente mortale al Becco dell’Aquila sul monte Brento in Trentino. In questi ultimi anni ben 25 incidenti mortali hanno funestato la pratica di questo “sport estremo”. Vi invito ad ascoltare le dichiarazioni rilasciate (vedi sotto) al TG1 da Vittorio Fravezzi Sindaco del Comune di Dro, dove appunto si trova il Becco dell’Aquila. Gli incidenti mortali, ribadisco, ben 25 (!) sono avvenuti tutti nella stessa zona e sulla stessa montagna: “sport estremo” o “follia estrema”…? Personalmente ritengo che nelle dichiarazioni e nel comportamento del Sindaco Fravezzi, già senatore della Repubblica, si possano ravvisare quantomeno gli estremi di omissione di atti d’ufficio. Il base jumping da quella montagna, a parte le esilaranti dichiarazioni del Sindaco Fravezzi, va PROIBITO, punto e basta. Dov’è la Provincia Autonoma di Trento? Dov’è la Regione Trentino Alto Adige? Dov’è il Governo italiano? Dov’è l’Europa? A quest’ultima sembra stia più a cuore la misura della lunghezza delle zucchine e il calibro delle cozze e delle vongole che non la vita dei suoi giovani. Esiste una lista di circa 750 (settecentocinquanta) persone registrate per la salita al Becco dell’Aquila come base jumpers. Dallo stesso, ogni anno, sono effettuati circa 15mila/16mila “salti”. Il soccorso alpino di zona esegue circa 50 interventi annuali servendosi, spesso, anche dell’elicottero. Se il valore di una vita umana rappresenta sicuramente un parametro incommensurabile, i costi sociali degli interventi di soccorso hanno però, purtroppo, una connotazione pratica ben definita il cui costo viene “accollato”, di volta in volta, all’intera Comunità. Per il danno erariale prodotto, ritengo ci sia lavoro anche per la Corte dei Conti.

Aldo Rossi

TG1 16 AGOSTO 2019

TGR TRENTINO ALTO ADIGE 16 AGOSTO 2019

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