TRENTINO ALTO ADIGE: MODELLO POLITICO DA ESPORTARE O VERGOGNA TUTTA ITALIANA?

Sono ormai molti anni che sento dire che l’efficienza del modello politico del Trentino Alto Adige sarebbe da esportare in tutta Italia. Lo disse a suo tempo Romano Prodi, lo disse Walter Veltroni, lo disse Enrico Letta e ultimamente lo ha detto anche Stefano Parisi. Questi signori, forse, non sapevano e non sanno nemmeno di cosa parlano. Questo esemplare modello di governance è caratterizzato, infatti, da privilegi che la politica locale chiama “vantaggi” e da un assistenzialismo mirato che chiamano “solidarietà”.  Grazie a queste due inconfutabili tipicità, il suddetto modello però, non è mai riuscito ad andare oltre il casello autostradale di Trento sud.  Assieme al modello e ai principi reggenti dovrebbero, infatti, esportare anche le intere corti di vassalli, valvassini, valvassori, giullari, menestrelli, saltimbanchi, nani, ballerine e dame di compagnia. La realtà, invece, è un’altra e la si può desumere anche dalle cifre fornite dalla Ragioneria dello Stato. Ogni cittadino altoatesino costa ogni anno, allo Stato italiano 8864 euro. Sono ben 5000 euro in più rispetto alla media nazionale che è di appena di 3600 euro…! Il Trentino Alto Adige non è, come sembra, un’oasi di grande efficienza ma è una nicchia privilegiata di grande spreco! Oltre 50 milioni di euro (100 miliardi di lire!), ad esempio, sono serviti per pagare i vitalizi ai “politici” locali. Ultimamente, Eva Klotz, figlia del terrorista altoatesino Georg Klotz (Alto Adige anni ’60), ha ricevuto dallo Stato italiano, circa 1 milione di euro di vitalizio. I politici italiani che ogni tanto vengono in visita in questa regione, restano ammagliati da tanta “stupefacente efficienza”. Loro probabilmente, non pagano mai per il soggiorno ma ricevono tutto gratis quale omaggio delle locali “dame di S. Vincenzo”. Ovviamente a pagare, poi, è il solito povero e bistrattato “Pantalone”. In questi giorni inoltre, grazie alla complicità e alla compiacenza del nostro governo centrale, gli altoatesini mirano ad abolire il bilinguismo e a cancellare la toponomastica in lingua italiana anche sulle targhe segnaletiche dei sentieri di montagna. Questa notizia è stata rilanciata a livello nazionale, il 21 settembre u.s. anche dal Quotidiano di Roma “IL TEMPO” (pag.1pag.2pag.3). Matteo Renzi pone così in atto una palese pratica di VOTO DI SCAMBIO con gli altoatesini in vista della consultazione referendaria sulle riforme costituzionali, del prossimo 4 dicembre. Non so come definire questi comportamenti ma me ne faccio una ragione sapendo che provengono da esponenti di una sgangherata sinistra SENZA ONORE E SENZA DIGNITA’…ignoranti, incapaci, arroganti e maleducati. Sulle montagne del Trentino Alto Adige e sul fronte della Grande Guerra sono caduti 650 mila  soldati italiani ai quali è solo DOVUTO RISPETTO. Non dimentichiamo che il bilinguismo è una concessione degli Italiani agli Altoatesini e non viceversa. QUESTO E’ UN MOTIVO IN PIU’ PER VOTARE “NO” AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE e mandare a casa Renzi.

Aldo Rossi

P.S. visto che la toponomastica in lingua italiana sparirà, ci sarà il pericolo reale di perdersi in particolare sui sentieri di montagna. Cosa da non sottovalutare. Se la dialettica in Trentino Alto Adige non verrà riportata entro l’ambito degli assetti di una corretta e civile convivenza, l’invito che vi posso fare è quello di evitare di venire in vacanza in questa Regione, potrebbero anche sputare nel piatto dove voi mangiate. Andate altrove…dove c’è rispetto per gli Italiani e per i nostri Caduti in particolare.

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