ITALIA: UNA LETTERA DAL CUORE.

Ciao, mi chiamo Italia, sono un piccolo Paese nel Mediterraneo considerato da molti, uno dei Paesi più belli del pianeta. Per molto tempo sono stato il punto di riferimento della storia, della civiltà, della moda, del design, del lusso, del cibo, della bella vita e chissà di quante altre cose di cui, lentamente, mi sono dimenticato. Posso farvi una domanda? Da Paese a cittadini, in totale confidenza, siate sinceri, però, almeno con voi stessi. “Ma non siete stanchi? Non siete stufi?”. Quante parole buttate al vento, quante promesse mai mantenute, quanto fiato sprecato e quanta frustrazione. Io sono vecchio, quello che dovevo dimostrare l’ho dimostrato. Vi ho fornito i mari più belli, le montagne, le Alpi più invidiate, le Dolomiti patrimonio dell’umanità, vi ho dato un terreno fertile, da cui sono nati grandi vini, fonti di acque vendute in tutto il pianeta, verdure e frutta che avete esportato in ogni dove, senza calcolare i paesaggi e gli scorci che pochi altri Paesi nel mondo possono vantare. Ma non siete stanchi? Non siete stufi? E come se non bastasse, ho ospitato per millenni, monumenti, artisti, poeti e filosofi che, ancora oggi, vengono citati nei libri di storia in tutte le lingue del pianeta. Insomma, credo che come Paese, vi ho dato tanto, forse, anche troppo. Già, mi sa che vi ho viziato, perché ultimamente non mi sento molto amato. Come cazzo avete fatto a portarmi fino a questo punto? Siamo passati dall’impero romano a Berlusconi, D’Alema, Bersani, Renzi, Salvini, da Michelangelo a Fuksas, da Pirandello a Vendola. Ma fosse solo questo il problema, vi siete fatti intortare così bene da un gruppo di vecchi  o giovani  millantatori che, ormai, non avete neanche più il potere di decidere chi vi rappresenta. Fanno tutto loro, senza chiedervi nemmeno il permesso. Siete diventati schiavi dei vostri stessi dipendenti. Loro rubano e va tutto bene, tu sopravvivi e loro ti puniscono, perché, ormai, se osi cercare una vita dignitosa, se solo credi di meritarti un lavoro, una casa o, addirittura, una macchina nuova, loro ti chiedono di giustificare tutto, altrimenti te la portano via e tu non puoi farci un beato cazzo. Scusami se uso parole forti, ma è il Tuo Paese che ti parla ed esigo più rispetto per me, ma soprattutto, per Te. Si, perché sei Tu il mio vero padrone, non questi cialtroni da quattro soldi. Non dirmi che ti fanno paura. Quattro vecchi o giovani in gran parte ignoranti, ti fanno paura? Ricordati che Io mi chiamo Italia e Tu sei Italiano. Questa terra l’ha creata Tuo nonno, magari perdendo la vita in guerra o sul lavoro. Io sono di Tua proprietà e Tu hai tutto il diritto di riprenderne il possesso. Te lo chiedo con la mano sul cuore. Aiutami a splendere di nuovo, non lasciare che questa gentaglia mi riduca a un piccolo Paese svenduto agli stranieri, maltrattato da chiunque lo venga a visitare, denigrato e schifato da tutti, per colpa di pagliacci che non ci rappresentano come né come Popolo né come Paese. Riprendi il controllo, riprendi a vivere, riprenditi il Tuo Paese.
Firmato Italia

(Web)

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