Il 2 luglio 2019 ho pubblicato questo post sul mio profilo Facebook: <<Care Amiche e cari Amici di Facebook, qualcuno di voi ha notato la mia prolungata assenza dal mio profilo Fb. Il motivo è semplice: Fb mi ha sospeso per 30 (trenta) giorni e, a suo insindacabile giudizio, non mi ha nemmeno permesso di interagire con voi né per spiegarvi l’accaduto, né per tentare la mia difesa. Mi è stata interdetta qualsiasi azione compreso il mettere un semplice “mi piace” o rispondere a qualcuno di Voi su Messenger. Il carattere censorio, discrezionale e arbitrario, delle “punizioni” di Facebook, ritengo debba essere portato all’attenzione delle Autorità competenti. Se il “CENSORE” di Facebook ritiene inappropriato un mio intervento, è sicuramente padrone di bloccarmi il profilo ma, se lo fa, non può assolutamente permettersi di continuare a bombardare, con la sua lucrosa pubblicità, i miei 2154 Amici presenti sul profilo. Se mi bloccano il profilo, quindi, esso dovrebbe essere oscurato e reso inaccessibile anche a qualsiasi tipo di pubblicità. In merito a questo sto valutando l’attivazione di un’eventuale CLASS ACTION magari a livello planetario nei confronti di Facebook. E’ FACEBOOK CHE HA BISOGNO DI NOI e non viceversa. Aldo Rossi>>.
IL 9 LUGLIO 2019 FACEBOOK mi ha inviato la seguente, lapidaria comunicazione: “Il tuo account è stato disabilitato” e questo a seguito della pubblicazione, sul mio profilo, della nota di cui sopra. Già in precedenza Fb mi aveva sospeso due o tre volte per brevi periodi ma, questa volta, i censori hanno voluto colpirmi pesantemente forse anche per dare, bontà loro, un “esempio”. Facebook è un’arma impropria, una grande riserva di specchietti per le allodole adatta solo a narcisisti di professione, ovvero è un dare alle pulci l’illusione di poter infastidire il leone. Su Fb puoi pubblicare una decapitazione in diretta e nessuno ti dice nulla; puoi invocare la morte per Matteo Salvini e nessuno ti censura. Se però esprimi il tuo pensiero, ancorché rafforzato e colorato nei toni, nei confronti di qualche mascalzone della realtà sociale italiana o internazionale, vieni prontamente censurato. A Facebook, ultimamente, è stata comminata una sanzione di 5 miliardi di dollari. Se la predica a me, viene da cotanto pulpito, penso che sia Facebook e non il sottoscritto, a dover imparare a comportarsi correttamente. Questo con buona pace dei suoi saccenti censori. Aldo Rossi.