IN ALTO ADIGE CONTINUA L’AZIONE DI DE-ITALIANIZZAZIONE. A BOLZANO E’ STATO DEPOTENZIATO IL BASSORILIEVO DI MUSSOLINI A CAVALLO.

Lo scorso 5 novembre, a Bolzano, in piazza Tribunale, sull’edificio che ospita gli uffici finanziari della Provincia, è stata inaugurata la scritta che riproduce la frase di Hannah Arendt “Nessuno ha il diritto di obbedire“. La scrittrice-filosofa di origini ebraiche, aveva inteso così, a suo tempo, stigmatizzare le terribili sofferenze inferte agli ebrei nella prima metà del secolo scorso e in particolare durante la Seconda Guerra mondiale. Detta scritta, secondo gli autori che l’hanno imposta ai cittadini di Bolzano, è intesa a “depotenziare” il sottostante, splendido bassorilievo, vera opera d’arte, che raffigura Mussolini a cavallo e il motto da lui coniato “Credere, Obbedire, Combattere”. Il bassorilievo è opera dell’artista altoatesino Hans Piffrader ed è stato ultimato nel 1957 ovvero, ben dodici anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Esso è lungo circa 36 metri e alto più di 5 metri. I fautori, gli autori e gli illustri esegeti della sinistra altoatesina e italiana, hanno contribuito così, brillantemente, alla capillare opera di de-italianizzazione dell’Alto Adige iniziata, già da tempo, anche con la complicità della vergognosa politica espressa a livello nazionale. I lavori di posizionamento della scritta sono costati al contribuente italiano circa 130.000 (centotrentamila) euro. Tutto questo alla faccia dei giovani, dei disoccupati e di tutti gli indigenti che non riescono più ad arrivare nemmeno a metà del mese. In Alto Adige, la cancellazione dei simboli della Storia e dell’identità italiana da parte della comunità di lingua tedesca, sono ormai diventati un imperativo assoluto che alimenta il revanscismo mai sopito, che ancora oggi, esprime la comunità altoatesina di lingua tedesca. La triste saga è iniziata alla fine degli anni ’50, ed è costata all’Italia oltre trenta morti e più di trecentocinquanta feriti a causa dei tragici atti di terrorismo che, all’epoca, insanguinarono l’Alto Adige. Per non dimenticare, poi, gli oltre 650mila nostri Soldati caduti sul fronte della Grande Guerra. Com’è risaputo, però, il sangue della Storia asciuga molto in fretta e oggi, nel 2017, barattare quel sangue generoso in cambio di voti e di “complicità” a livello politico, sembra un agire “normale” solo a “ominicchi” senza Onore e senza Dignità. Nessuno ha mai insegnato a questa triste genìa, il rispetto per la Storia e per il sacrificio dei nostri eroi. Apporre quella deturpante scritta su una pagina della Storia italiana ha consentito, però, di raggiungere almeno quattro obbiettivi: 1) ha contribuito a riaccendere e a rinvigorire i rancori e le rivalità, mai sopite, fra la comunità italiana e la comunità di lingua tedesca; 2) ha riacceso e rinvigorito la fiamma che, da sempre, alimenta l’odio antisemita; 3) ha richiamato alla memoria i numerosi ebrei altoatesini, deportati in Germania dalle SS, su delazione dei loro stessi concittadini di Bolzano. 4) ha indotto in molti, ancora una volta, una banalissima ma significante riflessione: Hannah Arendt si è mai posta la domanda del perché gli ebrei, siamo da sempre, un popolo così accanitamente perseguitato? Ai fautori e agli autori del “depotenziamento” ovvero dello sfregio del monumento di Mussolini a cavallo, mi limito a dire: complimenti per il clamoroso autogoal.

Aldo Rossi                                              Trento, 11 novembre 2017

IL BASSORILIEVO “PRIMA DELLA CURA”

PARTICOLARE DEL BASSORILIEVO

IL BASSORILIEVO “DOPO LA CURA”

5 DICEMBRE 2017 L’INAUGURAZIONE DELLO SFREGIO AL MONUMENTO

TGR RAI DEL TRENTINO ALTO ADIGE 5 DICEMBRE 2017

CORRIERE DELL’ALTO ADIGE 14 novembre 2017

Le foto di questa presentazione sono tratte dalle pagine del CORRIERE DELL’ALTO ADIGE.

 

 

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