LA CRISI DI GOVERNO E LE ESILARANTI ALCHIMIE DEL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA.

Il caldo estivo talvolta da alla testa e in questi giorni ne abbiamo avuto ampia dimostrazione. La politica dovrebbe essere l’arte del dialogo e del compromesso ma dietro il tentativo di accordo M5S e PD per formare un nuovo governo, io vedo solo una lucida e pregnante follia cui, l’austero Sergio Mattarella, fa da cornice e da sostegno. Due forze di orientamento politico basato sull’antica e logora formula delle “convergenze parallele” (divergenze!) e che in Parlamento si sono sempre “scannate” fra loro, potranno mai produrre qualcosa di buono per questo nostro disastrato Paese? Il PD e il M5S, già nel 2018, all’inizio di questa XVIII Legislatura (CameraSenato), si erano categoricamente rifiutati di andare al governo assieme. Tutti gli iniziali, reciproci pregiudizi sono ora caduti. Pur di mantenere ben salde le auguste chiappe alle onorevoli poltrone sarebbero disposti a vendere anche le loro madri. Assistiamo così, secondo il concetto di democrazia del Presidente Mattarella, a uno squallido e indecoroso “mercato delle vacche” dove le volpi e le faine si annusano il culo a vicenda e le pantegane squittiscono allegramente. All’Art. 87 della nostra Costituzione è scritto testualmente: “Il Presidente della repubblica è ii Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale”. Al Presidente Mattarella chiedo quale “unità nazionale” rappresenta lei? Di quale Nazione? Lei sta passando il governo dell’Italia a un’orda di facinorosi perdenti tant’è che molti di loro, non essendo stati eletti nel loro stesso collegio (perché i LORO elettori non li hanno voluti!) hanno dovuto ricorrere alla “truffa” dei collegi paracadute. Facciamo alcuni nomi: Laura Boldrini, Roberta Pinotti, Dario Franceschini. Pietro Grasso, Marco Minniti, Matteo Orfini, Pier Luigi Bersani, Debora Serracchiani, Maurizio Martina, Andrea Orlando, Valeria Fedeli e altri. Sono quasi tutti del PD. Questo le dice niente Presidente Mattarella? Poiché non c’è peggior sordo di colui che non vuole sentire, le ripeto la domanda: quale unità nazionale rappresenta lei?

Aldo Rossi

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