25 MARZO 2017 FIRMATA LA “DICHIARAZIONE DI ROMA” PER IL 60° ANNIVERSARIO DELLA FIRMA DEI “TRATTATI EUROPEI”.

Oggi ricorre il 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma (1957). Sempre oggi, in una Roma completamente blindata, si commemora l’evento, con la sottoscrizione della “Dichiarazione di Roma” da parte dei rappresentanti dei 27 Paesi europei che attualmente fanno parte dell’Unione. Con questa firma essi hanno inteso rinnovare l’accordo che sessanta anni fa, ha animato l’utopia e la brillante intuizione di alcuni autorevoli, grandi e convinti europeisti. Il bilancio di questi sessant’anni è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo un’Europa senza identità, divisa e sottomessa ai diktat della “grande” Germania. La Brexit ne è una palese conferma. L’Europa di oggi, infatti, non rappresenta i Popoli che la compongono. “Abbiamo fatto gli europei ma non abbiamo ancora fatto l’Europa“. Quanta verità in queste parole. L’idea di Europa non può basarsi solo sul fascino di una brillante utopia ma servono anche dei lunghi percorsi obbligati che prevedono specifiche analisi e discussioni che, in realtà, fino a oggi, non sono mai state fatte. Questa Europa è stata “imposta” ai Popoli europei. Essa è nata male e finirà peggio. Se veramente vogliamo fare nascere un’Europa in grado di riunire le complesse anime e le diverse sensibilità che la caratterizzano dobbiamo, a mio avviso, ricominciare da zero l’intero, difficile e ineludibile percorso di integrazione, di normalizzazione e di omogeneizzazione che riguarda i rispettivi Popoli che la compongono. Questo, finora, non è accaduto. La fretta ha fatto partorire alla gatta i gattini ciechi.

Aldo Rossi                                                                                                             SANTANA – “EUROPA”

“CORRIERE DELLA SERA” 26marzo 2017 pag.1

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