25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2017.
Passata l’iperbole retorica dei discorsi ufficiali, oggi vorrei tentare di mitigare il mio pensiero e il mio giudizio su quegli eventi ormai lontani nel tempo. Vorrei in particolare proporre a tutti gli Italiani, una sorta di “nemesi riconciliatoria bilaterale” che consenta a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti, di guardare al futuro con maggiore serenità. Non si tratta, certo, d’imporre la ricerca d’una surrettizia forma di accettazione del “…chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato…”. A distanza di oltre 70 anni da quei deprecabili e luttuosi eventi, siamo ancora divisi in Fascisti e Partigiani. Per moltissimi anni L’Italia s’è persa e ancora si perde, in questa angosciante e lugubre dicotomia che opera, probabilmente, a livello inconscio, anche nelle più banali manifestazioni della nostra vita quotidiana. Sediamoci attorno a un tavolo e discutiamo serenamente guardando alla nostra cara Italia e ai nostri figli con gli occhi di una convinta e fiduciosa riconciliazione. E’ necessario ripartire con passo sicuro: sono altri i “nemici” da cui, oggi, ci dobbiamo difendere. La realtà è che, in questo Paese, è totalmente crollata la fiducia nelle Istituzioni che, non di rado, sono rette da persone incapaci, disoneste e corrotte. Nessuno crede più a nessuno: mancano persone che dispongano della necessaria autorevolezza per potere recuperare la fiducia e per imporre gli ineludibili sacrifici necessari alla nostra “sopravvivenza” sul proscenio mondiale e per l’imprescindibile recupero della credibilità internazionale. Al momento, tutto ciò non sta succedendo. Ci stiamo comportando come i capponi di Renzo di manzoniana memoria. STRINGIAMOCI LA MANO E RIPARTIAMO: L’ITALIA CE LA FARA’.
Aldo Rossi
